Agrustos
In epoca romana a qualche chilometro dal comune di Budoni sorgeva uno scalo chiamato Augustus Populus, divenuto molto probabilmente l’attuale Agrustos, popoloso borgo del paese. Agrustos è un borgo dedito al turismo, che accoglie ogni anno migliaia di persone che desiderano unire la passione per il mare cristallino al divertimento, reso possibile dai numerosi locali sorti nel borgo soprattutto negli ultimi anni. Ma Agrustos non è sempre stato così: negli anni ’50 i giovani appena sposati spesso andavano a cercare lavoro in Germania, per poter pagare i debiti accesi per l’acquisto delle case. Si tratta delle stesse persone che ora posseggono gli appartamenti che vengono affittati ai turisti: i lavoratori di ieri, per i vacanzieri di oggi.
LA PRINCIPALE ATTIVITÀ: LA CAMPAGNA
Nel 1930 circa, Agrustos era composto da una ventina di famiglie per lo più imparentate tra loro, e l’occupazione principale era la campagna. Le famiglie che avevano la fortuna di possedere terreni e bestiame non avevano difficoltà a vivere dignitosamente. Chi invece non aveva niente, lavorava come “servo pastore” al servizio delle famiglie più ricche. La campagna, in ogni caso, dava a tutti la possibilità di lavorare e vivere. Gli anziani di oggi lamentano il fatto che ormai non sia più così: i loro figli e nipoti hanno completamente abbandonato la campagna che ormai, viene vista quasi esclusivamente come un “hobby” o motivo di svago. Gli anziani di Agrustos ricordano ancora quando per poter dissetare il bestiame, dovevano condurlo fino a una zona denonimata La Custera. Gli allevatori arrivavano anche dai borghi più distanti come quello di Ludduì. Oggi lavorare in campagna sarebbe molto più semplice, con i campi irrigati da appositi sistemi e con gli abbeveratoi per gli animali a disposizione in ogni campagna. Gli anziani di Agrustos però sanno bene che non è solo “colpa” dei giovani se le campagne e i pascoli sono stati abbandonati: anche gli allevatori più esperti, oggi, hanno difficoltà a vendere un maialetto o un vitello. Ormai tutti preferiscono rivolgersi al macellaio sotto casa che presenta il prodotto tagliato, pulito e già confezionato.
UN MARE RICCO DI PESCE
Agrustos non è solo campagna: il mare si trova a due passi, e i nostri nonni ricordano ancora le numerose attività che praticavano sia sul litorale che negli stagni. Uomini, ragazzi e donne scendevano dal borgo verso la spiaggia a dare una mano, quando dal mare arrivavano i pescatori con la “sciabica”, una rete a strascico usata per la pesca nelle acque poco profonde. Veniva trascinata a terra da due squadre di pescatori che, gradualmente, si avvicinavano sino a incontrarsi: a questo punto il sacco veniva tirato a riva. Chi da Agrustos o dai borghi vicini scendeva verso il mare a dare una mano ai pescatori, guadagnava qualche pesce. Un’altra attività che i nostri nonni facevano, un po’ per la necessità di avere pesce fresco e un po’ per il gusto di farlo, era putrunà, ossia pescare le anguille con la canna e con li zirignoni, vermicelli che popolano le rive del mare. Questa attività veniva svolta a La Custera quando ancora gli stagni ospitavano numerose specie, tanto che come ricordano i nostri nonni, dopo una giornata di attività si rientrava a casa con i sacchi pieni di pesce.
Da Olbia prendete la SS131dcn direzione Nuoro e proseguite per circa 30 minuti.
Svoltate a destra all’uscita Agrustos, e proseguite sulla SP1.