Strugas
Secondo alcuni studiosi il toponimo Strugas indicherebbe un luogo ricco di fonti, quindi di acqua da bere. Un nome importante e significativo, soprattutto se consideriamo che anticamente l’approvvigionamento di acqua potabile era, per mancanza di mezzi di trasporto, un’operazione lunga e faticosa. È quindi probabile che il nome sia un omaggio a un luogo ricco di questo bene tanto prezioso. Il borgo di Strugas sorge in una zona protetta da due colline, nascosta da una fitta vegetazione e al riparo dal forte maestrale che spesso colpisce l’isola. La sua altezza sopra il livello del mare fa sì che, dalla parte più alta, si possa godere di un panorama che abbraccia tutta la costa, da Porto Ottiolu a Porto Ainu.
UN LUOGO DI PASSAGGIO
Strugas è il borgo del comune di Budoni più a ovest, ma nonostante la lontananza dal mare, è sempre stato un luogo di passaggio. Infatti, prima della costruzione della strada statale che congiunge Olbia al resto della zona, questa era l’unica via praticabile. Per arrivare a Terranova, l’antica Olbia, era quindi necessario superare il fiume di Straula – Budditogliu e attraversare Strugas. Chi passava spesso da questa strada, con il carro o con le primissime auto, ricorda ancora le colline di querce e macchia mediterranea che sovrastano Strugas, proseguo di Monte Nieddu, anch’esso ricoperto di ricche foreste. Così capitava spesso che gli abitanti di Strugas offrissero un pasto caldo, un rifugio per la notte o una borraccia di acqua fresca a chi attraversava anche solo fugacemente il loro borgo.
SPIRITO SOLIDALE E COOPERAZIONE
Trattandosi di un luogo di passaggio, a Strugas non mancava lo spirito di solidarietà sia verso l’estraneo che verso la propria comunità. Le famiglie presenti erano – e sono tutt’ora – poche, e tutto ruotava attorno al lavoro della famiglia e al sostegno di quelle vicine. Per famiglia si intende, prima di tutto, la classica composizione genitori-figli. Quando i figli diventavano adulti andavano a formare una propria famiglia, ma spesso non si allontanavano troppo dal nucleo primario, dando origine a una famiglia allargata, con elementi che cooperavano tra loro. Questo accadeva soprattutto nel periodo in cui si viveva negli stazzi: le case si ampliavano insieme alle famiglie e ogni componente di esse aveva un preciso ruolo sociale ed economico.
La solidarietà era forte di fronte a tutti i problemi della vita quotidiana, ma anche di fronte alla morte: in questo caso la comunità si riuniva per sostenere le persone colpite dal lutto. I componenti delle altre famiglie si occupavano di organizzare il funerale, chiamare il sacerdote di Budoni o Posada, intrattenere i componenti più giovani della famiglia del defunto e preparare i pasti per tutti. Il sostegno comprendeva anche s’attittu, il pianto “tradizionale” durante il quale si cantavano le lodi del morto.
Da Olbia prendete la SS131 DCN direzione Nuoro. Prendete l’uscita Budoni/Agrustos e proseguite sulla SP24 direzione Strugas.