Tanaunella

Tanaunella Tanaunella
IL BORGO DEL GIGANTE UNELLA

La leggenda narra che Tanaunella fosse la tana del gigante “Unella”, che si impossessò del borgo a discapito dei pastori e dei briganti che lo abitavano. Da qui deriverebbe il nome “Tanaunella” anche se, a quanto pare, Tanaunella ha avuto altri nomi, come Firònica e Tanubia. Se sull'origine del nome ci sono ancora delle incertezze, sappiamo per certo che il borgo fu fondato dai romani. Sino a una settantina di anni fa, infatti, erano evidenti i segni lasciati dalle mura romane e dai resti di una chiesa dissestata, sia in zona Pera che in zona Sant'Anna (verso il mare). Il borgo di Tanaunella è sempre stato ricordato come uno dei centri più grossi della Sardegna, sito in una posizione strategica perché approdo di navi fenicie, turche e cartaginesi. Infatti qui erano presenti due porti naturali: Porto Ainu e Porto Sant'Anna.

Queste popolazioni arrivavano dal mare e portavano utensili di terracotta e oggetti preziosi, e in cambio prendevano lana, formaggio, grano e lino lavorato. Spesso, però, le popolazioni che approdavano attraverso i due porti naturali non erano portatori di beni, bensì di morte e distruzione. Pare infatti che a causa delle battaglie con i popoli conquistatori - uniti ai violenti nubifragi che spesso colpivano il borgo marittimo - questo sia stato completamente abbandonato dai suoi abitanti e che si sia gradualmente estinto. A testimonianza dell'antica datazione del borgo, abbiamo il ritrovamento di un grande cimitero a Porto Ainu e il rinvenimento, sempre in loco, di una tomba contenente delle ossa: secondo la Sovrintendenza per le Antichità di Sassari, queste risalirebbero all'era ipogeica.

LE FESTE IN ONORE DEI SANTI PROTETTORI

Il Santo Patrono di Tanaunella è San Sebastiano, festeggiato il 18, 19, e 20 agosto. La festa inizia nella chiesa del borgo dove viene celebrata la messa in onore del Santo che, successivamente, viene portato in processione per le vie del paese, accompagnato dai fedeli, dai gruppi folk tradizionali e dai cavalieri. La sera invece ci si ritrova in piazza Garibaldi dove i giovani e i più anziani si esibiscono, al suono dell'organetto, in balli tradizionali galluresi.Un'altra festa particolarmente importante per Tanaunella, è quella in onore di Sant'Antonio Abate de su fogu, festeggiata il 16 gennaio, che attira anche abitanti degli altri borghi.

Gli organizzatori sono riuniti in comitato e aiutati da tre gruppi: i giovani, i cacciatori e il gruppo Crisalide. Uno di questi, eletto dal comitato, ha l'impegno di raccogliere le piante di cisto - su madregu - poi utilizzate per accendere i fuochi. Una volta raccolto, il cisto viene portato sulla piazza della chiesa e accatastato a forma di piramide: sulla cima vengono poste delle arance a forma di croce e, all'ora stabilita, il fuoco viene acceso. A questo punto inizia la festa vera e propria: si preparano le tavolate per i commensali mentre gli organizzatori cucinano i piatti tipici del borgo e della zona, come spiedini di carne de pulcheddu e de anzoneddu e, poco prima della cena, vengono distribuite sas cuzzuleddasa di Sant'Antonio de su fogu, dolci preparati dalle donne del paese, benedetti dal sacerdote durante la messa. 

Da non perdere assolutamente il centro storico, con le viuzze a chiocciola che si arrampicano verso l'alto, e la chiesa che sorge dove prima vi era un nuraghe. 

 

 

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