Coratella
Il piatto della festa nasceva per consacrare il Natale e la Pasqua, o più semplicemente per la bellezza del ritrovarsi attorno a un tavolo con amici e parenti.
La coratella di agnello (da “corata”, che sta a indicare le interiora degli animali) o la rivea o su tattaliu, era ed è un piatto della festa che richiede l’operosità di molte mani.
Attorno alla tavola è un continuo girotondo di braccia di donne che fin dal mattino puliscono minuziosamente le budella degli agnelli, tagliano a pezzi il lardo, l’insieme di interiora e in particolare fegato, cuore, polmoni, milza.
La cottura della coratella, nel passato e in molti casi ancora oggi, era compito esclusivo degli uomini, che controllavano continuamente lo spiedo, girando e rigirando la carne perché risultasse cotta in modo uniforme.
Piatto tipico della Sardegna, viene preparato anche nell’Italia Settentrionale ed è aromatizzato con erbe come finocchio selvatico, alloro e basilico.
Dagli anni Novanta in poi, la preparazione di questa pietanza ha subìto una sosta a causa del cosiddetto “morbo della mucca pazza”, che ha interrotto il commercio delle interiora di molti animali, non solo delle mucche.
Oggi finalmente l’emergenza è rientrata, e la coratella è tornata sulle nostre tavole.
In Gallura, e quindi anche a Budoni, prende il nome di su tattaliu o la rivea e si prepara perlopiù arrosto.
Ecco come si prepara la coratella a Budoni.
Ingredienti:
- Coratella di agnello o capretto
- Intestini
- Lardo
- Aglio
- Prezzemolo
- Sale
- Pepe
Procedimento:
Tagliate a pezzetti il fegato, il cuore, i polmoni, la milza, i reni e insaporite con aglio, prezzemolo, sale e pepe.
Tagliate a fettine, non troppo sottili, il lardo e pulite più e più volte in acqua tiepida l’intestino dell’agnello, finché non sarà completamente pulito.
A questo punto infilzate in uno spiedo i pezzetti di coratella e le fettine di lardo, possibilmente mettendo una fetta di lardo ogni tre pezzetti di coratella.
Una volta che avrete infilzato il tutto, ricoprite con la reticella e legate con le budella (in dialetto li minuci), cercando di intrecciarle bene.
Ora la vostra rivea è pronta per essere arrostita nel caminetto!